La fine di ogni anno, si sa, è tempo di bilanci e di previsioni.
Quest’anno più che mai tracciare il resoconto di un settore non è sicuramente semplice né, nella maggior parte dei casi, piacevole. Solo 365 giorni fa, nessuno avrebbe mai pensato che il 2020 potesse essere caratterizzato da un virus di scala mondiale in grado di modificare numerose dinamiche, ribaltare le previsioni e mandare gambe all’aria parecchie aziende.
In questo articolo non vogliamo chiaramente fare il punto generale su tutti i settori, non solo perché sarebbe complesso ma anche perché non è nostra competenza. Desideriamo invece soffermarci su quello che è stato il mercato immobiliare prevalentemente in Italia e, ancora di più, a Milano, cioè l’area in cui noi di TMRE ci muoviamo.
A livello generale, la compravendita di case ha risentito della crisi solo temporaneamente e in alcuni casi i prezzi e il volume delle transazioni hanno ripreso a risalire dopo un blocco iniziale.
Preoccupano invece gli affitti delle abitazioni e, ancora di più, quelli di stanze e posti letto che hanno subito un vero tracollo.
Più nello specifico, fino all’inizio del primo lockdown il mercato immobiliare italiano appariva in salute, anzi addirittura in crescita per quanto riguarda la compravendita, con Milano chiaramente a guidare questo trend. Nel bimestre Marzo-Aprile invece ha subito un blocco quasi totale per poi riprendere in modo lento ma crescente.
Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, rispetto al 2019 il primo semestre 2020 da una parte ha segnato un calo medio del 21% circa del volume della compravendita di abitazioni, dall’altra invece ha mostrato un aumento medio del 2,5% dei prezzi delle abitazioni.
Proprio il non calo dei prezzi testimonia per ora che il settore immobiliare non abbia particolarmente risentito della crisi.
Nonostante la situazione, pare comunque che le intenzioni di acquisto immobiliare restino quindi molto elevate.
Ha subito il colpo invece il mercato degli affitti di immobili e di stanze: la doppia quarantena, il clima di incertezza che si respira a livello generale e la grande virata del mondo del lavoro verso la modalità homeworking e del mondo scolastico (universitario in particolare) verso la didattica a distanza con le lezioni online ha fatto sì che in molte città, Milano su tutte, l’offerta fosse decisamente più alta rispetto alla domanda.
Le previsioni per il 2021 sembrano così essere molto in linea con quanto accaduto quest’anno ma oggi è ancora forse troppo presto per lanciarsi in stime perché molto dipenderà anche da altri fattori, tra cui banalmente la disponibilità e soprattutto l’efficacia dei vaccini di cui si è tanto parlato ultimamente.
Per concludere, come abbiamo già affermato in un precedente articolo, Milano non ha comunque perso la sua capacità attrattiva a seguito del virus ma è ancora un’importante meta per gli investimenti immobiliari.