Nel corso della mia carriera ho sviluppato parecchie perplessità nei confronti del fai-da-te applicato al mondo degli affari.
Più un sistema diventa complesso più cresce la probabilità di cadere vittima di errore, e nel campo immobiliare non c’è nulla di peggio che firmare un contratto senza averlo compreso in ogni singola parte.
In quanto Property Finder, il mio obiettivo è aiutare il cliente che desidera acquistare casa a districarsi in questa foresta di norme e burocrazia, trovando soluzioni in linea con le esigenze che mi ha esposto.
Tra i miei compiti di consulente c’è la formulazione di una proposta d’acquisto che tende ad una tutela a 360 gradi, quando un immobile cattura il suo interesse.
Per cui colgo l’occasione per parlare delle eventuale clausola sospensiva e/o risolutiva di un contratto immobiliare e di come possono tornare utili al compratore.
Un’offerta d’acquisto può essere infatti subordinata a una condizione sospensiva o risolutiva.
Previste dal Codice Civile, vengono usate per regolare gli interessi specifici delle parti, e per rendere chiara la prosecuzione della compravendita evitando così la nascita di dissapori e controversie.
Come funziona la clausola sospensiva di un contratto immobiliare
Userò un esempio:
“Il proponente acquisterà l’immobile solo a condizione di aver venduto il proprio e solo all’avverarsi di tale condizione si riterrà obbligato ad acquistare l’immobile.”
L’utilizzo di una clausola sospensiva nel preliminare di compravendita genera una proposta d’acquisto condizionata.
Significa che il perfezionamento del contratto avverrà solo se dovesse verificarsi un determinato evento in futuro.
Esistono molti tipi di condizione sospensiva, un’altra molto utile è quella per l’ottenimento di mutuo per il saldo prezzo.
In generale, grazie a questo sistema il potenziale acquirente può fare la sua offerta restando però in una posizione di sicurezza.
Nel caso in cui il contratto sia sottoposto a clausola sospensiva, la provvigione deve essere versata al consulente immobiliare nel momento in cui si verifica la condizione inserita nell’offerta di acquisto.
Cos’è la clausola risolutiva di un contratto immobiliare
“Il proponente si impegna ad acquistare l’immobile, ma nel caso in cui il venditore non ottenga il permesso di costruire, verranno meno gli effetti dell’atto.”
Questo caso illustra la condizione risolutiva, la quale è valida fino al decadere dell’evento, ma si risolve se una situazione prevista non accade.
Si dice che il contratto si risolve perché non c’è più alcun vincolo a legare il potenziale compratore al venditore.
Qualora esista una clausola risolutiva, il diritto alla provvigione da parte del consulente esiste comunque, anche nel caso in cui si vada a verificare la condizione risolutiva del contratto.
Sono Maria Luisa Rotondo, fondatrice di Tailor Made Real Estate e Property Finder. La compravendita immobiliare è un’arte di cui bisogna conoscere le regole. Se cerchi un aiuto per trovare la casa ideale, contattami.