Penso che l’ingrediente principale del successo nel campo immobiliare sia possedere un nutrito bagaglio di informazioni.
La conoscenza apre le porte all’esperienza ed è un ottimo veicolo per le buone intenzioni.
Soprattutto mi accorgo che, col passare degli anni, l’avventura della compravendita immobiliare si è fatta via via più complicata. È alto il rischio di perdersi in un ginepraio fatto di leggi e burocrazia, ed è forte il desiderio di avere accanto un esperto che sappia consigliare.
Nella mia attività quotidiana di consulente, incarno spesso e volentieri il ruolo di Listing Agent.
Significa che assisto chi vuole vendere casa, anche chiarendo i tuoi dubbi e aiutandoti a fare le scelte più coerenti con ciò che vuoi ottenere.
In particolare, c’è un tema che incuriosisce e al tempo stesso preoccupa i miei clienti: sto parlando delle condizioni sospensive e risolutive di un contratto.
Infatti, a te venditore può giungere una proposta d’acquisto subordinata a condizione sospensiva e risolutiva, entrambe regolate dal Codice Civile.
Introdurre delle condizioni nel contratto serve a regolare interessi specifici delle due parti e a rendere chiaro il proseguimento del contratto a entrambe, evitando così frenate brusche e malumori.
Voglio raccontarti brevemente in cosa consistono queste condizioni e perché è importante conoscerle.
Cos’è la condizione sospensiva di una compravendita immobiliare
La condizione sospensiva, per l’appunto, sospende un accordo in vista di un determinato evento o condizione futura.
In tal caso la proposta d’acquisto o di contratto non è valida, e lo diventa solo quando l’evento dovesse verificarsi, perfezionando così il contratto.
Considera questa situazione:
“La presente proposta di acquisto è subordinata, come da art. 1353 C.C. a condizione sospensiva, qualora entro 15 giorni dalla firma della presente non venga rilasciata al proponente la delibera del mutuo.”
Inserire una clausola sospensiva nella proposta d’acquisto, o nel preliminare d’acquisto, genera una proposta condizionata.
Ma come si traduce tutto ciò all’atto pratico?
Tenere un accordo in sospeso implica che il venditore rimane in una situazione incerta.
Se le condizioni recitate nella proposta non si avverano, il venditore avrà perduto del tempo prezioso e dovrà ricominciare da capo.
Nel mercato dei venditori questa clausola molto difficilmente viene accettata.
La clausola sospensiva è vista con qualche diffidenza anche dagli agenti immobiliari.
Ad ogni modo, è previsto che nel caso in cui il contratto sia sottoposto a condizione sospensiva, la provvigione deve essere versata esattamente nel momento in cui si verifica la condizione inserita nella proposta d’acquisto.
Come funziona la condizione risolutiva di un contratto immobiliare
La condizione risolutiva invece è valida fino al decadere dell’evento, ma si risolve qualora non dovesse accadere quella particolare situazione.
Immagina questo scenario:
“La presente proposta qualora accettata si risolverà come disposto dall’art. 1456 C.C. nel caso in cui il proponente non riceverà, entro 15 giorni dalla data dell’accettazione da parte del venditore, la delibera del mutuo.”
Risoluzione del contratto significa che viene meno il vincolo che lega il venditore al potenziale compratore.
Nel caso in cui il contratto sia sottoposto a condizione risolutiva, il diritto alla provvigione da parte dell’agenzia non viene comunque a mancare, nemmeno nel caso in cui si vada a verificare la condizione risolutiva del contratto.
Lascia gli oneri della burocrazia a un consulente immobiliare esperto
In questo articolo ho voluto accennare a due condizioni contrattuali che mandano in confusione parecchie persone.
Ecco perché non è una buona idea mettersi a trattare e a discutere proposte d’acquisto da soli. È molto facile fraintendere, e una volta che si è perfezionato il contratto, il danno è fatto.
Se scegli piuttosto di affidarti a un Listing Agent, avrai dalla tua una persona qualificata per risolvere questo tipo di situazioni spinose.
Ad esempio, per evitare i disagi di una clausola sospensiva vincolata al buon esito del mutuo, una soluzione potrebbe essere accettare solo se il compratore ha già ottenuto un voucher mutuo dal suo istituto di credito.
O più semplicemente, se parlando con il mio cliente realizzo che non è soddisfatto dalla proposta d’acquisto, per via di una condizione sospensiva o risolutiva, nulla ci vieta di uscire dalla trattativa e di concentrare la strategia di vendita su altri potenziali acquirenti.
Sono Maria Luisa Rotondo, consulente immobiliare di parte e fondatrice di Tailor-made Real Estate. Se desideri una trattativa di vendita con i massimi vantaggi e senza punti oscuri, contattami.